ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Giornale di Brescia
(Sezione:        Pag.     )
Mercoledì 29 ottobre 2003

Corrado Martucci

L’esame del testo lanciato da An inizierà solo a dicembre. Mantovano: In Italia aumentano i regolari rispetto ai clandestini

 

Voto agli immigrati, la proposta slitta

Voto agli immigrati, la proposta slitta


 

ROMA

La Camera inizierà soltanto a dicembre l’esame della proposta di legge per il voto agli immigrati nelle elezioni amministrative. Il raffreddamento dell’iniziativa è stato deciso dall’Ufficio di presidenza della Commissione affari costituzionali di Montecitorio, a cui era stato affidato l’esame del testo, ufficialmente per motivi di tecnica parlamentare: per un intasamento di leggi che si è verificato presso la Commissione. Tuttavia, politicamente, il rinvio di un provvedimento che comunque richiederà tempi lunghi, ha fatto piacere a molti nella maggioranza.

Nel frattempo sarà data la precedenza a una norma affine, alla legge sul diritto d’asilo, la cui discussione era già cominciata, e che dovrebbe arrivare al voto nella prossima settimana. Fini intanto cerca di ridimensionare le polemiche nella Cdl: «Lo choc che provocò la mia proposta - ha dichiarato in un’intervista - derivava dal fatto che non era stata adeguatamente chiarita. Sono convinto che ogni qualvolta si spiega viene meno l’iniziale perplessità. Il diritto di voto agli immigrati non è automatico, deve essere richiesto a certe condizioni. Fra cui il rispetto di valori come il pluralismo religioso e le tradizioni culturali italiane, e quindi cristiane».

Il sottosegretario all’Interno Mantovano, intervenendo alla presentazione del XIII rapporto dell’immigrazione della Caritas, si è soffermato sul fenomeno dell’integrazione, che è sempre più diffusa e radicata, tanto da rendere inevitabile il discorso del diritto di voto. Mantovano ha esaltato i risultati della legge Bossi-Fini, grazie alla quale - ha detto - oggi in Italia ci sono più immigrati regolari e meno clandestini. Per quanto riguarda le regolarizzazioni - che entro la fine dell’anno saranno oltre 650mila - «si tratta di persone che avranno un regolare contratto di lavoro, che pagheranno le tasse, entreranno nel Sistema sanitario nazionale. Il tutto in un quadro di sicurezza».


    

 

vedi i precedenti interventi