ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Avvenire
(Sezione: Oggi Italia       Pag.     )
Martedi 15 novembre 2005

 

RU-486

 

 Aborto, Storace: i consultori fanno prevenzione?

Il ministro della Salute annuncia l'intenzione di coinvolgere i volontari del Movimento per la vita, da 30 anni in prima linea per salvare bambini Forum delle famiglie: pronti a collaborare a una riforma


 

Da Milano

Il dibattito sull'utilizzo della pillola abortiva Ru-486 sta riaprendo il confronto sulla legge 194 del 1978, che regola l'interruzione volontaria di gravidanza. Infatti se il ministro della Salute Francesco Storace deplora la «corsa» all'utilizzo della pillola abortiva Ru-486 che sembra essersi innescata dopo la sperimentazione avviata all'ospedale Sant'Anna di Torino, suscita non poche reazioni anche la sua proposta di coinvolgere i volontari del Movimento per la vita (Mpv) perché nei consultori pubblici sia fatta veramente la prevenzione dell'aborto. Mentre secondo il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano se si vuole la pillola Ru-486 bisogna modificare la legge 194.

«Qui mi sembra che si voglia fare di tutto per favorire l'aborto» ha detto ieri Storace partecipando ad Ancona ai lavori della Consulta della salute di An. Il ministro ha negato di voler stravolgere la 194, ma ha confermato di avere attivato l'ufficio legislativo del ministero per studiare se vi sono state carenze nell'applicazione della parte della legge che riguarda la prevenzione. «È interesse del ministero - ha detto Storace - procedere a una rivisitazione sulle schede di attività dei consultori. La domanda è: il consultorio nasce per favorire o per prevenire l'aborto?». E a ribadito la volontà di coinvolgere nei consultori il Movimento per la vita, che «ha la prevenzione nel suo Dna», «senza chiudere le porte al resto dell'associazionismo».

«Scelta preoccupante e lesiva degli interessi dei cittadini che devono essere tutelati solo dallo Stato» definisce Laura Cima (Verdi) la proposta di Storace, mentre Katia Bellillo (Comunisti italiani) la considera una idea «tanto bizzarra quanto preoccupante»: «I consultori familiari sono servizi pubblici laici e pluralisti dove non può entrare una associazione di parte come il Movimento per la vita». E Tiziana Valpiana (Rifondazione comunista) accomuna l'idea di Storace a una proposta di legge regionale del Veneto che prevede la presenza di associazioni come il Mpv nei reparti di ginecologia: «Succederà che una donna già in difficoltà per una scelta dolorosa dovrà anche sopportare la morale del Movimento per la vita».

Sostegno al ministro della Salute viene dal suo compagno di partito Alfredo Mantovano: «Chi contesta Storace scelga se la 194 è intoccabile o se va modificata». E ricorda che la stessa legge prevede in funzione di prevenzione dell'aborto il coinvolgimento delle «associazioni di volontariato, che possono aiutare la maternità difficile anche dopo la nascita» e la messa in opera da parte del consultorio di «ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna». Secondo Mantovano la pillola Ru-486 mal si concilia con la 194 soprattutto per la necessità di un primo colloquio dissuasivo sette giorni prima dell'effettivo intervento abortivo.

Anche «L'Osservatore Romano» ricorda che la legge 194 dovrebbe avere l'obiettivo la prevenzione dell'aborto e lamenta che viceversa con il moltiplicarsi di richieste di utilizzare la Ru-486 «l'incentivo all'interruzione volontaria di gravidanza è in pieno e palese contrasto con lo spirito della legge». Ricordando di avere già elaborato proposte di modifiche, il Forum delle famiglie «apprezza che sia stato sollevato il tema scomodo ma rilevante del ruolo dei consultori nella prevenzione dell'aborto» e si dichiara disponibile a partecipare a un tavolo di lavoro sulla riforma.

Olimpia Tarzia, segretario generale del Movimento per la vita, ricorda che è «statisticamente provato» che l'azione preventiva della 194 «non viene messa in atto dalla gran parte dei consultori e che anzi la principale attività nei confronti delle donne in età fertile risulta essere quella della certificazione di aborto». Viceversa il Mpv, nei suoi 30 anni di storia, può vantare numeri ben diversi: 70mila bambini salvati dall'aborto, 11mila progetti di adozione di mamme in attesa, un numero verde (800813000) attivo 24 ore al giorno, oltre 600 realtà sparse sul territorio nazionale.


    

 

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