ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Avanti
(Sezione:        Pag.    3)
Lunedì, 13 Dicembre 2004

 

 

 “Il governo ha un piano per sradicare del tutto la camorra da Napoli”

Il ministro Pisanu ha annunciato il suo programma: da un lato un pacchetto di norme, dall’altro il rafforzamento del controllo del territorio già avviato


 

Un senso di sollievo e di soddisfazione ha attraversato il mondo politico e istituzionale per l’operazione anticamorra che a Napoli ha scompaginato i clan di Scampia e Secondigliano al centro di una guerra di mafia che ha insanguinato e, purtroppo, continua ad insanguinare la città. Da tutte le parti politiche il plauso e la conferma di una rinnovata fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura è unanime, ma dall’opposizione avvertono: la battaglia contro la camorra è ancora lunga.

La notizia in questi giorni ha fatto rapidamente il giro del mondo e da un capo all’altro, dove le massime autorità dello Stato si trovavano in visite ufficiali, sono arrivate congratulazioni all’operato del ministro Pisanu, alle forze dell’ordine e alla magistratura. Primo tra tutti dalla Cina il capo dello Stato, informato per telefono dallo stesso ministro. Ciampi ha auspicato “che le misure adottate rappresentino la premessa per ulteriori importanti risultati, che diano sicurezza ai cittadini, confermando la piena capacità delle istituzioni democratiche di contrastare con efficacia anche le più aggressive forme di criminalità”.

Grande soddisfazione e profonda gratitudine alle forze dell’ordine sono state espresse anche dal premier Silvio Berlusconi e dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino che ha ribadito la sua piena fiducia nelle istituzioni. Il ministro dell’Interno, rispondendo sa chi in questi mesi gli chiedeva fatti concreti ha così risposto: “Sono stati arrestati 53 appartenenti alle frange criminali che stanno insanguinando la città.

Questo fatto non è il primo”. Pisanu non ha voluto minimizzare il fatto che nell’ultimo mese ci sono stati 23 omicidi, quasi tutti di persone appartenenti ai clan. “Ma è altrettanto vero - ha aggiunto - che dal primo novembre sono state arrestate a Napoli 687 persone, che sono stati sequestrati beni per svariati miliardi e demoliti innumerevoli manufatti” utilizzati dai clan anche per l’attività di spaccio di droga. Da qui il monito. L’azione repressiva dovrà “continuare con la stessa intensità fino a far cessare questa ondata criminale. Non si dovrà cioè fare come nel 1983 (260 morti) o come nel 1986 (160 morti). Il governo - ha sottolineato Pisanu - ha un programma di più lunga lena per sradicare la camorra da Napoli e dalla Campania. Da un lato, un pacchetto di norme penali che prevedono un giro di vite soprattutto per quanto riguarda recidivi e colpevoli di reati gravi; dall’altro, il rafforzamento del controllo capillare del territorio avviato nelle scorse settimane, con un più stretto coordinamento tra le diverse forze di polizia e con gli uffici giuridici”.

Sono questi i punti principali del programma del Governo. Dopo il risultato ottenuto dallo Stato ora la maggiore preoccupazione è che le istituzioni inizino ad abbandonare la città. E proprio su questo argomento è intervenuto il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino che ha detto: “Lo Stato deve rimanere, certamente, e non ha nessuna intenzione di abbandonare la città”. E poi ha aggiunto: “il blitz ha dimostrato che bisogna aver fiducia nelle forze dell’ordine e non sono necessari poteri speciali o altre infrastrutture”. Il sindaco ha anche lanciato un appello: “Alle donne, alle mamme di Scampìa dico: dissociatevi dai clan. Fatelo per i vostri figli. E parlo da donna, da mamma, da sindaco. Possiamo comprendere, non certo giustificare la reazione delle donne e dei parenti degli arrestati (che hanno bersagliato le forze dell’ordine dai balconi con mobili, piatti e stoviglie durante il recente blitz contro la camorra, ndr). Comprendere perché quei mariti sono l’unica fonte di reddito per tante famiglie”.

Con il blitz, secondo il prefetto di Napoli, Renato Profili, siamo di fronte ad un “ritorno alla normalità. È l’inizio di battaglie per la legalità”. A chi teme invece che ora si verifichino facili scarcerazioni ha risposto il questore di Napoli Franco Malvano che tracciando un bilancio del recente blitz contro la camorra nel rione Scampia ha detto: “Se temo scarcerazioni facili? La Procura ha disposto fermi nei confronti di quelle persone per le quali sono stati raccolti elementi certi di responsabilità, che vanno dall’implicazione nei fatti di sangue al possesso e detenzione di armi micidiali. Tanto si legge nel corposo provvedimento che è stato firmato”.

Anche il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano ha voluto complimentarsi con i risultati ottenuti fino ad ora dalle forze dell’ordine sottolineando che il blitz è stata “la più chiara risposta di uno Stato che non intende indietreggiare di un millimetro di fronte all’aggressione dei criminali alla società napoletana”. Il sottosegretario ha poi evidenziato “l’importanza e l’efficacia di una azione che visto partecipi, non solo le forze dell’ordine, ma anche la società civile, scesa in campo con gesti concreti e simbolici al tempo stesso, come le iniziative antiracket, l’osservatorio sulla camorra ed il concerto ‘Napoli legale’”.

Un appello affinché la magistratura non vanifichi lo sforzo fatto arriva dal coordinatore organizzativo di Alleanza Nazionale, Italo Bocchino che ha dichiarato: “Ora è necessario che anche la magistratura napoletana faccia il proprio dovere, evitando di rimettere in libertà delinquenti abituali. In ogni caso il nostro plauso va al governo che ha inviato a Napoli alte professionalità alla guida di prefettura, questura e carabinieri e per aver rafforzato gli organici”.


    

 

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