ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Corriere Adriatico
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Lunedì 13 ottobre 2003

 

Mantovano: tempi lunghi per l'approvazione

 

Con il diritto di voto almeno in 150 mila


ROMA - Il voto agli immigrati sarebbe concesso a chi possiede la carta di soggiorno, essendo in Italia da almeno 6 anni. Attualmente si tratta di circa 150.000 persone, un numero quindi ancora circoscritto. Così il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovan, precisa i termini della proposta avanzata da Gianfranco Fini e che sarà presentata da An in Parlamento la prossima settimana dopo una messa a punto da parte del tavolo tecnico del partito.

Naturalmente, sottolinea Mantovano, "trattandosi di una proposta di legge costituzionale, i tempi per l'approvazione non saranno brevi e dunque i numeri dei titolari della carta di soggiorno al momento in cui il provvedimento avrà il sì definitivo sarà diverso da quello attuale. Attualmente sono circa 600.000 i regolari ed il loro numero è destinato a crescere. Ma la carta di soggiorno riguarda un'area più circoscritta, chi cioè ha intenzione di rimanere in Italia più stabilmente".

Per il sottosegretario è "sbagliato" calcolare le convenienze elettorali dell'operazione. "Mi rifiuto - spiega - fare questa questa analisi. Il diritto di voto va riconosciuto a prescindere di come poi la persona andrà a votare. Si tratta quindi di una proposta di buon senso e rappresenta la conferma del fatto che ci si può dedicare maggiormente all' integrazione". Quanto ai malumori all'interno della maggioranza, osserva Mantovano, "mi rendo conto che ci sono delle difficoltà attualmente, ma ricordo anche come la Lega accolse l'ipotesi di regolarizzazione mentre si discuteva la Fini-Bossi: abbiamo discusso, ci siamo confrontati e la cosa è andata a buon fine. Credo che lo stesso possa accadere ora".

Al momento, con le leggi in vigore, uno straniero che è residente da dieci anni in Italia può chiedere la cittadinanza. Per averla deve aspettare almeno un altro anno e mezzo. Solo a questo punto l'immigrato diventa italiano a tutti gli effetti. E gode di tutti i diritti politici: non solo può votare per le elezioni politiche ma può anche essere eletto in Parlamento. Negli ultimi 10 anni sono stati oltre 50 mila gli stranieri, anche comunitari, diventati nostri connazionali. I numeri sono in crescita: solo nel 2002 le richieste presentate hanno superato quota 20 mila. Ma nella grande maggioranza dei casi, circa l'80%, la cittadinanza viene ottenuta grazie al matrimonio con un italiano o un'italiana. In questo caso bastano 6 mesi, oppure 3 anni di matrimonio anche se passati all'estero.


    

 

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