GENOVA - «Un´aggressione vile, ma anche feroce, il cui scopo, come è già successo nel 2002, era quello di uccidere o comunque ferire». Il capo della Polizia Gianni De Gennaro ha voluto testimoniare personalmente alla Polizia genovese la vicinanza del ministro degli Interni e sua personale dopo il duplice attentato di Genova. «Constatiamo che a distanza di poco più di un anno è stata compiuta un´altra vile e feroce aggressione. Se l´obiettivo era quello di seminare panico nelle file di Polizia, hanno fallito anche questa volta».

«Ho messo a disposizione - ha spiegato il capo della polizia - così come lo stesso ministro dell´Interno mi ha dato direttiva, tutti i mezzi e strutture del Dipartimento. Sono convinto della necessità di arrivare alla verità in tempi brevi». De Gennaro ha voluto poi inviare un messaggio anche alle persone che «sono fuori dalle regole». «Voglio dire con serenità e fermezza - ha affermato - che la Polizia di Stato assolverà fino in fondo il proprio impegno a tutela della legalità per garantire la sicurezza dei cittadini».

Vicinanza e solidarietà a ciascun operatore della polizia di Stato che lavora nella Questura della città ligure ha espresso anche il sottosegretario all´Interno, con delega alla pubblica sicurezza, Alfredo Mantovano: «Ogni forma di terrorismo - ha dichiarato - punta all´intimidazione e a far vivere come se si avesse il coltello puntato alla gola. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato e di tutte le forze di polizia hanno dimostrato, finora, a costo di sacrifici anche estremi, di saper respingere ogni intimidazione, allontanando quel coltello dalla gola degli italiani. Quanto accaduto nel capoluogo ligure contribuisce a rendere, se possibile, ancora più stretto il rapporto tra la polizia, le istituzioni e tutti gli italiani».