Servizi segreti, Mantovano turn over dopo la riforma

Roma, 19 OTT (Velino) - "Le divisioni interne di un partito non dovrebbero riflettersi sulle scelte in un settore tanto delicato per la sicurezza del paese". Lo dichiara al VELINO il senatore di An Alfredo Mantovano, dopo gli interventi di alcuni esponenti dei diesse e della sinistra nei quali si auspica un profondo turn over ai vertici della nostra intelligence. Mantovano ritiene che il dibattito sullo stato dei nostri servizi segreti debba essere affidato in particolar modo al Comitato di controllo sui servizi di sicurezza di cui fa parte e debba riguardare soprattutto le linee guida da fornire al Parlamento. "Il Copaco - dice - deve impegnarsi a fornire alle Camere atti di indirizzo verso una riforma dei nostri apparati di sicurezza che garantisca unita' di interventi della nostra intelligence, garanzie funzionali e, finalmente, un sistema di reclutamento che non si basi esclusivamente o quasi, come avviene oggi, per cooptazione dalle forze di polizia". Con le attuali risorse?
"No di certo. Quello che investiamo e' veramente poco e anche mal speso. Intanto dobbiamo batterci per eliminare le troppe duplicazioni che portano spesso a doppie interpretazioni". Ma sono le accuse che la maggioranza fa agli attuali vertici.
"Non comprendo che cosa si rimproveri ai nostri servizi in concreto. Al Sismi, e al suo direttore Nicolo' Pollari, il bravo e competente collega Massimo Brutti - continua Mantovano - imputerebbe di non aver protetto da un presunto dossieraggio su Romano Prodi ai tempi in cui era il presidente della Commissione europea. E la soluzione sarebbe quella di cambiare il direttore del servizio? A parte il fatto che la vicenda appare ancora troppo poco chiara, non riesco a comprendere cosa gli si imputi di concreto. E, poi, fino a qualche settimana fa l'addebito principale che si faceva a Pollari non era, invece, quello di aver collaborato con la Cia?". (segue) (vum) 191542 OTT 06 NNNN

 

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Roma, 19 OTT (Velino) - Si parla molto dei danni che avrebbero subito i nostri servizi dalla inchieste giudiziarie, soprattutto in relazione alla loro credibilita' internazionale e, perfino, alla rete dei suoi rapporti. "Io non credo che la procura di Milano, abbia debordato. Credo invece che ancora una volta la magistratura abbia coperto un vuoto legislativo. Non si puo' chiedere al dottor Spataro di fare valutazioni politiche appellandosi all'11 settembre o alle emergenze. Ma mi preme anche aggiungere che in questo momento continuare, anche senza dolo, a lanciare messaggi che rendono precari o che vorrebbero rendere precari i nostri servizi segreti, non e' un buon esercizio e, soprattutto, non e' un buon sistema per far gli interessi del nostro paese". E allora? "Il Parlamento deve affrontare la questione relativa alla riforma dei nostri servizi e dopo, soltanto a riforma avvenuta, il governo dovrebbe trarre le conseguenze e stabilire se i vertici attuali sono o meno compatibili con la nuova organizzazione. Non possiamo appellarci all'anzianita' di questo o quello per sostituirlo, come sento dire per il direttore del Sisde, Mario Mori, che gode di unanimi consensi - anche quelli del ministro Giuliano Amato - per la sua professionalita' e correttezza. L'eta' o il numero di anni di servizio in questo o quel ruolo mi sembrano un dato ininfluente. Gli argomenti che dovremmo privilegiare debbono essere legati al lavoro svolto e mi sembra che sia stato ottimo. Vale lo stesso per il Viminale che in questi anni difficili ha garantito la sicurezza e l'ordine pubblico".
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Roma, 19 OTT (Velino) - Non sono comunque mancate le polemiche fra i servizi e le forze di polizia. "Il comitato nazionale petr l'ordine e la sicurezza e' nato per appianare e verificare il lavoro di tutti e le divergenze e le analisi diverse sono all'ordine del giorno, ma parlare di scontri personali non rende realistico quel che accade". Le vicende legate alla Telecom e al dossieraggio influiranno sulle eventuali nomine ai vertici dei servizi e delle forze di polizia? "Sono tutte da decifrare e mi sembrano, fino ad oggi, piu' legate a fini di lucro. Ieri al Senato abbiamo approvato il decreto sulle intercettazioni abusive, me nelle inchieste delle autorita' giudiziarie non se ne fa alcun cenno e nessuna accusa di intercettazioni illegali e' stata mossa contro gli indagati". Se ne potra' sapere qualcosa di piu' dalla relazione che il presidente del Copaco, Claudio Scajola ha annunciato che inviera' entro alla fine di ottobre al Parlamento sul caso del sequestro dell'ex imam Abu Omar?
"La data mi sembra troppo ravvicinata. Non ne abbiamo neppure iniziato a discutere, ma certio sara' un appuntamento molto importante anche se, lo debbo dire, le posizioni che abbiamo registrato fino ad ora non ci permetteranno di scrivere conclusioni sconvolgenti". (vum) 191542 OTT 06 NNNN