ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL SUD
(Anno 54 Sezione:          Pag.     )
Martedì 7 febbraio 2006

Nino Femiani

Fioroni (Margherita) non nasconde la sua contrarietà Puglia La giunta regionale approva il disegno di legge che ha già suscitato il no della Chiesa  

 

 Famiglia, servizi estesi alle coppie di fatto


 


BARI – Alla fine il centrosinistra trova l'alchimia lessicale che evita la rottura, ma i mal di pancia restano sia sul versante moderato della coalizione, sia su quello radicale. Nodo della “querelle” il disegno di legge sul welfare regionale che prevede assistenza e servizi sociali non solo alle famiglie tradizionali, ma anche a coppie di fatto e unioni gay. L'articolo incriminato, il 22, è stato oggetto di tre affannose riscritture che seguivano la temperie dello scontro interno alla maggioranza del presidente della regione. La prima - risale agli inizi di dicembre - metteva sullo stesso piano «matrimonio e vincoli affettivi», facendo arrabbiare la Chiesa che considerava inaccettabile il testo.

Nuovo rodaggio elaborativo fino alla dizione «famiglia di diritto e famiglie di fatto». Ma anche stavolta, apriti cielo: bufera scatenata sull'assessore proponente, la diessina Elena Gentile. Ieri in giunta la terza limatura fino ad arrivare alla formula «famiglia e nuclei uniti da vincoli di solidarietà», prevedendo l'estensione dei diritti della famiglia «a realtà di fatto in cui ci sono elementi di solidarietà fra le persone». Un escamotage lessicale che permette alla Margherita di licenziare (anche se restano i tormenti) il testo e alla sinistra di cantare vittoria. «Direi che è stata raggiunta una convergenza di fondo nel centrosinistra», dice il governatore. «Abbiamo fissato un punto alto di mediazione, culturale prima ancora che politico. Chiariamo: noi non siamo il legislatore nazionale, non abbiamo il potere di intervenire sul diritto di famiglia. Rispondiamo ai diritti di cittadinanza di 4 milioni di persone. Vogliamo ridare benessere agli uomini e alle donne di Puglia», aggiunge.

E l'assessore Gentile chiosa: «L'art.22 del disegno di legge parla espressamente della famiglia, della famiglia di diritto, della famiglia incardinata nella Costituzione. Nei confronti di questa famiglia ci saranno sforzi importanti dal punto di vista normativo e anche finanziario per accompagnare la nascita di nuove famiglie. Ma questo - aggiunge - non significa che noi non dobbiamo includere anche le unioni di fatto e le convivenze stabili». Ora il testo passa in commissione regionale, ma c'è chi teme degli stop. Un big della Margherita, come Beppe Fioroni, infatti, non nasconde la sua contrarietà sul provvedimento e nei giorni scorsi ha chiesto che fosse ritirato. Pesano, a sentire il braccio destro di Franco Marini, non solo ragioni di coscienza, ma anche elettorali.

La Chiesa, infatti, continua a tuonare. Il vescovo di Lecce, monsignor Cosmo Francesco Ruppi, in un'intervista al quotidiano della Cei, “Avvenire”, parla esplicitamente di un «rovesciamento della realtà» . Accenti pesanti che fanno preoccupare i diellini, in Puglia e a Roma. Anche il Coordinamento a difesa della famiglia scende sul piede di guerra e lancia il suo grido di battaglia: «La famiglia non si tocca». Sferzante il commento del sottosegretario di An, Alfredo Mantovano: «Il governatore sta calpestando la Costituzione perché approva un testo contrario all'articolo 29, equiparando la famiglia naturale a quella fondata sul matrimonio». E l'ex presidente Fitto aggiunge: «Siamo alla deriva zapaterista».


    

 

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