ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su la Padania
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Martedì 8 Febbraio 2005

 

  

 

 Dalla CdL qualche voce Dalla sinistra solo silenzio

   


 

BOLOGNA - Tanti allarmi da parte del Carroccio ma nessuno sembrava accorgersene. Ora molti aprono gli occhi e dalla CdL si alza qualche voce contro i magistrati. Dalla sinistra invece nulla.

«Credo che ci voglia una esatta valutazione da parte dei giudici della pericolosità sociale di certi comportamenti». Lo ha detto il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini riferendosi all’episodio di Lecco dove due nomadi accusate di aver tentato di rapire una bambina e dopo un patteggiamento con una condanna di pochi mesi sono state liberate. «Episodi come questo - ha osservato Casini - generano grande sconcerto nei cittadini ed io voglio raccogliere la loro voce». «Certamente - ha aggiunto - anche il legislatore dovrà fare le sue valutazioni in ordine alla legislazione ed alla sua verifica, ma direi che oggi c' è soprattutto da raccogliere quella esigenza anche di sicurezza che i cittadini dimostrano di avere. C' è bisogno di serenità. C' è bisogno che l’opinione pubblica venga in questo rassicurata». «Il clima politico è fisiologico che sia agitato per alcuni aspetti - ha voluto sottolineare in conclusione Casini - ma l’ importante è che si discuta dei problemi veri e non di quelli finti».

«Non voglio prendere le parti di un giudice di appello, anche perché non conosco gli atti della vicenda di Lecco, ma osservo una moltiplicazione di casi in cui sembra che si sia perso il contatto con la realtà», ha affermato il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, secondo il quale «dobbiamo evitare il riflesso condizionato di chiedere sanzioni disciplinari ogni volta che si verificano questi casi». Il problema - ha detto Mantovano che sembra quasi assolvere i magistrati - è un altro. E non si risolve con la censura o con la sospensione dal servizio di un giudice perché qui siamo di fronte a una crisi di sistema, di coesistenza di norme».
«Ciascuna delle norme che danno adito a polemiche - ha precisato Mantovano - ha una sua logica. La norma sul patteggiamento e quella sul rito abbreviato producono sconti di pena in cambio di una definizione veloce del processo. Lo stesso vale per la liberazione anticipata, prevista dalla Gozzini, mirata al reinserimento del detenuto. Il problema - ha sottolineato - è la coesistenza di tutte queste norme».


    

 

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