ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO Domenica 14 aprile 2002

di ANTONIO DE FLORIO

 

Maroni: «La legge prosegue il suo iter senza alcuna modifica». Giovanardi: «Macché mezzo milione da legalizzare, non ci sono ancora stime sul numero»


 

ROMA - «La stima del mezzo milione di colf e badanti da regolarizzare è una bufala...». Lo dicono all’unisono il sottosegretario all’Interno con delega per l’immigrazione Alfredo Mantovano e, sul fronte opposto, Giulio Calvisi, responsabile dei Ds nello stesso settore.

Un paio di ministri ha preso carta e penna e ha smentito l’anticipazione. Ha cominciato Maroni, che guida il dicastero del Lavoro: «Nessuna stima è stata fatta. L’iter parlamentare della "Bossi-Fini" procede regolarmente secondo le previsioni e senza alcun tipo di modifica». E Carlo Giovanardi, ministro dei Rapporti con il parlamento rincara: «Non posso che stigmatizzare duramente quei colleghi parlamentari che hanno fornito alle agenzie di stampa notizie false circa stime effettuate dal ministero degli Interni e del Lavoro sul numero delle colf clandestine che la nuova legge intende regolarizzare. Riconfermo che non c'è nessuna stima neppure ufficiosa del numero delle colf da regolarizzare né da parte del ministero dell'Interno né da parte di quello del Lavoro: l'unico dato certo è che per l'ultima sanatoria generalizzata di circa tre anni fa presentarono domanda di regolarizzazione circa 250mila clandestini che lavoravano in nero nell'agricoltura, nell'industria, nei servizi, nel commercio ambulante e anche nei servizi domestici».
E aggiunge: «Si può pertanto presumere che di questi 250mila una percentuale più o meno consistente sia stata di colf: il che riporta il problema ad una consistenza verosimile di qualche decina di migliaia di casi di colf e badanti che giustamente con la nuova legge si vuole regolarizzare».

Eppure venerdì il mezzo di milione di irregolari da sanare era stato preso sul serio tanto che il ministro Bossi aveva strigliato i suoi uomini al Senato, dove era passato l’emendamento salva-colf. Ora il ministro leghista corregge il tiro: «I giornali dicono sempre che mi arrabbio, ma abbiamo detto soltanto a Ccd e Cdu che bisogna stare più attenti ai rischi, in particolare a quello che tutte le colf diventino badanti, e per questo bisogna mettere limiti ben precisi». E Roberto Calderoli, vicepresidente al Senato (sempre della Lega), ha anticipato un nuovo emendamento, quando la "Bossi-Fini" tornerà a palazzo Madama. «L'immigrazione clandestina - dice - è una grossa emergenza per il Paese e la nuova legge che la regolerà sarà molto dura contro gli irregolari. Una soluzione equilibrata potrebbe essere quella di una "badante" per famiglia». Il testo attuale in discussione alla Camera non prevede limiti per il numero delle "badanti", mentre per le colf fissa il tetto di una per ciascuna famiglia. Di sicuro c’è molto nervosismo intorno alla riforma "Bossi-Fini", sia dentro che fuori dalla maggioranza parlamentare. La Lega vuole che diventi legge senza tante concessioni a colf e badanti prima delle elezioni amministrative di maggio, ma i centristi di area cattolica considerano la regolarizzazione un punto irrinunciabile. L’ex ministro ds del Lavoro Antonio Bassolino e l’europarlametare Claudio Martelli, vicino alla Casa della libertà, allargano il fronte: perché regolarizzare solo colf e badanti e non i minori e gli operai extracomunitari che lavorano nelle nostre imprese? Bassolino ha inviato una lettera al ministro del Welfare Maroni in cui sostiene: «Il rilascio di un permesso di soggiorno a tutti quanti lavorano in Italia rappresenta, tra l’altro, uno strumento utile anche per l’emersione del lavoro nero e favorirebbe l’inserimento sociale di immigrati e immigrate già impegnati in attività produttive e di servizio nel nostro Paese».

Riuscirà il provvedimento ad essere licenziato dalle Camere entro maggio? «Ritengo probabile - risponde il sottosegretario Mantovano - un secondo passaggio del testo al Senato perché alla Camera dove è adesso saranno votati degli emendamenti che provocheranno solo leggeri cambiamenti. La sostanza delle norme, che prevede severità con i clandestini, non si discute ed è scontato che il provvedimento sarà approvato. Entro giugno. Vogliamo fare presto e bene».

 

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