ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(       Pag.     )
Venerdìdì 16 febbraio 2006

 

 

 

 NUOVA POLEMICA CON FLORIS DOPO LA TRASMISSIONE DI MARTEDÌ SERA

La Iervolino: Ballarò scandalosa su Napoli


 

CORRADO CASTIGLIONE Gente dei vicoli che si arrangia a vivere come può in un basso, laddove vende di tutto: coca cola, biscotti e sapone. Gente di strada che difende le proprie scelte di uscire di casa con la pistola in tasca, andando per rapine. Da sfondo le immagini della Napoli del degrado, vittima inerme della criminalità grande e piccola. Ancora una volta i fotogrammi della trasmissione «Ballarò» in onda su Raitre suscitano le ire di Rosa Iervolino. Lei non fa esplicito riferimento al programma che conduce Giovanni Floris, eppure il collegamento è evidente quando il sindaco interviene al porto per il completamento dei lavori al bacino di carenaggio. Spiega la Iervolino: «Mi hanno detto che una trasmissione televisiva ha, ancora una volta, mostrato la Napoli degradata, come se soltanto quello sia il volto della città. Mi auguro che si dia spazio anche alla Napoli delle potenzialità. Quelle potenzialità che, in termini di tradizione e di entusiasmo, caratterizzano da sempre la nostra città».

Martedì sera il settimanale d’informazione condotto da Floris si era occupato di sicurezza. E con gli ospiti in studio - Piero Fassino, Giulio Tremonti, Clemente Mastella e Giorgio La Malfa - aveva dedicato un ampio stralcio al degrado di Napoli. Una scelta che la Iervolino non ha digerito e torna a scendere il gelo con «Ballarò». Già perché i precedenti non mancano. Circa un anno fa, marzo 2005, era stato il ministro della Giustizia Roberto Castelli, proprio dalla tribuna di Floris, a definire «la situazione di Napoli ben peggiore di quella di Nassiriya. E non era stato quello il primo affondo.

A novembre 2004 le telecamere di «Ballarò» avevano zoomato sulle Vele di Scampìa, provando a raccontare la città malata. Un approfondimento che era suonato come uno schiaffo inutile e superfluo, proprio nel giorno in cui un’imprenditrice di San Giovanni a Teduccio, Silvana Fucito, riusciva a portare alla sbarra i suoi presunti estorsori. In studio c’erano tutti tranne lei, Rosa Iervolino, sindaco della città investigataCi sono, tra gli altri, il procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, i giornalisti Federico Orlando e Gigi Moncalvo, l’onorevole Anna Finocchiaro, responsabile giustizia dei Ds e il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano.

In quell’occasione la Iervolino non aveva taciuto sulla trasmissione: «Scandalosa e scorretta sotto il profilo professionale. Non si può pretendere di mettere ”sotto processo” una città, come è stato fatto, senza sentire il dovere di far partecipare alla trasmissione almeno un rappresentante delle istituzioni locali». Il conduttore della trasmissione, Giovanni Floris, ha letto in diretta la nota del sindaco, spiegando che non era intenzione dei partecipanti «processare» Napoli dopo i recenti fatti di cronaca. Reazioni quelle della Iervolino che avevano suscitato a loro volta un vespaio di polemiche. E c’era chi nelle lettere inviate al giornale si stupiva della meraviglia del sindaco.


    

 

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