ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo comparso su Il Sole 24 ORE Martedì 9 ottobre 2001

Sa.Fo.

Mantovano alla commmissione pentiti


ROMA Ripartono i programmi per i pentiti. Con la nomina del sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, alla presidenza della Commissione centrale sulla protezione dei pentiti e testimoni, si sblocca una situazione, denunciata dal Sole-24 Ore un mese fa, che stava provocando seri danni alla politica dello Stato verso chi collabora con la Giustizia.

La nomina di Mantovano è stata firmata il 4 ottobre ma solo ieri gli è stata comunicata. I ritardi sono in parte dovuti alla nuova procedura di nomina, per la quale occorre un decreto del ministro dell'Interno di «concerto» con il ministro della Giustizia. Dal concerto, fra l'altro, è anche scaturita l'unica novità nella composizione della commissione: la nomina del magistrato Otello Lupacchini al posto di Nino Abbate. Confermato, invece, l'altro magistrato, Roberto Alfonso.

Ma i tempi lunghi sono stati determinati, in gran parte, dall'inspiegabile lentezza con la quale il Governo ha proceduto ad assegnare le deleghe ai sottosegretari: quella di Mantovano, relativa al dipartimento per la Pubblica sicurezza, era tradizionalmente legata alla presidenza della commssione. Ma per questo secondo passaggio si è dovuto attendere, appunto, la delega per poter passare al decreto Interni-Giustizia.

La nomina di Mantovano era comunque scontata. Non solo perchè la Commissione sui pentiti rientra nel dipartimento di Pubblica Sicurezza e la relativa delega è sempre stata affidata a sottesegretari di colore politco diverso dal titolare del discastero. Ma anche per l'impegno di Mantovano per la riforma della normativa sui pentiti e, in particolare, sui testimoni di giustizia.

Mantovano si è affretttato a convocare già ieri una riunione della commissione. Tanta fretta ha più di una giustificazione: sono, infatti, arrivate a 40 le richieste di ammissione al programma di protezione (erano solo 22 solo un mese fa) e fra i nomi nuovi aspiranti pentiti ci sono importanti esponenti della mafia e della Sacra corona unita. E sono ormai centinaia le domande dei pentiti per accedere ai benefici nel trattamento penitenziario. Ma non basta: l'anno scolastico è iniziato e si fa sempre più pressante il problema dei documenti di copertura dei figli e dei famigliari dei pentiti, che non possono certo iscriversi a scuola con il loro «vero» nome.

Il neo presidente avrebbe promesso almeno una riunione al giorno della commissine, in modo da esaurire il problema arretrati nel minor tempo possibile.

Uno dei compiti più importanti della commissione, anch'esso da affrontare in tempi ravvicinati, riguarda la disciplina dei testimoni di giustizia, per i quali la nuova normativa prevede importanti novità. L'intervento della commissione servirà a gettare le basi per l'attuazione della legge, che riconosce loro un diverso regime, a partire dal tenore di vita, che deve essere analogo a quello precdente.

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